Attitude #01
Nasce nel febbraio 2010 la collaborazione attiva di quattro artisti esordienti, allo scopo di realizzare e contemporaneamente completare la propria dialettica espressiva. Gli artisti promotori del gruppo “AAA” – BARDI, LIBRACE, LIUZZI, RUSSO, – enunciano il programma di iniziative che intendono organizzare: mostre collettive e personali nelle più autorevoli città italiane ed europee; attività espositiva corredata da cataloghi redatti in multilingua. L’intento di sprovincializzazione e l’utopica volontà di rinnovamento sono le spinte propulsive all’aggregazione, che pur nascendo su basi fragili, rispecchia le speranze e le intenzioni dei protagonisti. Sullo stampo delle factory ‘old school’, gruppi di aspiranti artisti riuniti tra loro – all’unico scopo di accrescere creatività, tecnica e produttività, – scambiano e condividono le proprie posizioni al fine di acuire alcune precise dinamiche individuali. Per questo motivo, il raggruppamento ha intrapreso un percorso che porterà ad una serie di manifestazioni indiverse locazioni, con tematiche sempre attuali, che possano rappresentare nel migliore dei modi i vari contesti di crescita artistica o, più ambiziosamente, la contemporaneità dell’arte stessa. La mostra di esordio del gruppo – (Attitude, Sorrento, Chiostro di San Francesco, 1-13 agosto) – continuo evento-intervento; sviscerando svariate tematiche attraverso i mezzi tecnici più congenialie sensibili al miglior risultato espressivo, nulla era lasciato al caso, nel tentativo di sollecitare e stabilire una comunicazione diretta con il pubblico, o per meglio dire, fruitore. e protagonista di quell’idea di confronto collettivo nonché crescita personale. Nell’ambito del processo creativo il singolo agendo per conto proprio, progetta ed esegue con meticolosa cura ogni piccola fase del proprio lavoro, del quale egli si avvale per poter raggiungere il punto più elevato di tensione emotiva che possa rafforzare la positività delle contrapposizioni, del confronto. Le notevoli ricerche e sperimentazioni dei molteplici differenti pensieri, hanno portato alla concezione e all’impegno di un progetto comune che si propone nell’eterogenea espressività individuale, – attraversando la finzione percettiva dell’immagine scenografica, la rottura sistematica dei piani di lettura nella 'stretta gabbia bidimensionale' della pittura, la potenza della scissione materica scultorea, il filtro riproduttivo:obbiettivo del ‘terzo occhio’ – come una sorta di visione complessiva. Ed è proprio questa situazione collettiva tosta necessità di unire le coscienze e le tecniche peculiari, al fineultimo di incrementare in maniera imprevedibile l’attività artistica. Unire il pensiero – meramente cerebrale –di un singolo, sottoporlo all’incontrovertibile violenza del linguaggio altro, è l’istanza costruttiva di una realtà fatta di contraddizioni, ovvero rappresenta la capacità coerente di contemperare urgenze opposte e tuttavia necessarie. “Se la libertà non è arbitrarietà ma il risultato di un rigoroso processo artistico (K.S.), – al di là del vano dibattersi delle varie poetiche... 'di che partito sei?' – l’arte non ha mai avuto bisogno di ri-mediare nient’altro che sé stessa. Tuttavia questo tipo di isolamento ci sembra d’impossibile colloquio. Dunque il nostro, per così dire, attivismo estetico, ci porta inevitabilmente alla violenza della contaminazione dei linguaggi – avanguardie, come sempre! – per un possibile aprirsi di nuove coscienze…”. (AAA)